NUMERO 10 UNA RAZZA IN ESTINZIONE?
Pagina 1 di 1
NUMERO 10 UNA RAZZA IN ESTINZIONE?
IL MITICO CARLO NESTI CI PROPONE QUESTA ANALISI DEL FANTASISTA NEGLI SCHEMI DEL CALCIO MODERNO,MA SI PUO' PARLARE ANCORA DI REGISTI?
Fantasisti emarginati? Sì, ma...
Alcuni moduli fanno emergere inventiva
Francesco Totti, in una intervista “a cuore aperto” a “El Pais”, ha dichiarato: “Zidane, Maradona, Cruyff… Gente che non nascerà più… Quel ruolo è scomparso… Basta vedere come viene trattato Del Piero, un po’ a destra, un po’ a sinistra… Si valorizza il lavoro sulla muscolatura, a scapito dell’inventiva dei giocatori”.
Ho provato a verificare se, nel nostro campionato, è veramente così. Ci sono fantasisti che vengono impiegati come seconde punte: lo stesso Del Piero (che pure, a volte, deve giocare punta esterna sinistra nel 4-3-3) nella Juventus, Cozza nella Reggina (solo 4 volte), Doni nell’Atalanta, Kakà nel Milan, Lavezzi nel Napoli, e Rosina nel Torino. Tutto questo mentre Totti, nella Roma, funge da molto tempo, con grande profitto, da unica punta centrale.
Ci sono fantasisti che vengono impiegati come esterni alti: Di Natale nell’Udinese, Foggia nel Cagliari, Mascara nel Catania, e Giovinco nell’Empoli. Alcune squadre, pur avendo a disposizione elementi creativi, li utilizzano con discontinuità, come Brienza nel Palermo, Cassano nella Sampdoria, Del Nero e Meghni nella Lazio, e Recoba nel Torino. Fiorentina, Genoa e Livorno non hanno il trequartista. Fin qui l’analisi di Totti è giusta e spietata: i fantasisti, rispetto al modello Zidane, sono o troppo avanzati (seconde punte), o troppo decentrati (esterni alti), alla periferia della manovra.
Vorrei ricordare, però, che esistono moduli in grado ancora di restituire al “numero 10” il magistero del fuoriclasse senza catene: il 4-3-1-2, con centrocampo a “rombo”, e il 4-2-3-1 (0 4-3-2-1), cosiddetto “alla francese”. Pensate a Figo, Kakà, Locatelli e Vannucchi, al centro dietro alle punte, quando le loro squadre giocano con 2 attaccanti. Pensate al Parma, con Reginaldo, Gasbarroni e Pisanu dietro a Corradi. Pensate al Torino, con Recoba, Rosina e Di Michele dietro a Ventola. E pensate alla Nazionale, che, in alternativa al 4-3-3, si schiera con il 4-2-3-1. Insomma: se si vuole esaltare il talento, il modo si trova.
Fantasisti emarginati? Sì, ma...
Alcuni moduli fanno emergere inventiva
Francesco Totti, in una intervista “a cuore aperto” a “El Pais”, ha dichiarato: “Zidane, Maradona, Cruyff… Gente che non nascerà più… Quel ruolo è scomparso… Basta vedere come viene trattato Del Piero, un po’ a destra, un po’ a sinistra… Si valorizza il lavoro sulla muscolatura, a scapito dell’inventiva dei giocatori”.
Ho provato a verificare se, nel nostro campionato, è veramente così. Ci sono fantasisti che vengono impiegati come seconde punte: lo stesso Del Piero (che pure, a volte, deve giocare punta esterna sinistra nel 4-3-3) nella Juventus, Cozza nella Reggina (solo 4 volte), Doni nell’Atalanta, Kakà nel Milan, Lavezzi nel Napoli, e Rosina nel Torino. Tutto questo mentre Totti, nella Roma, funge da molto tempo, con grande profitto, da unica punta centrale.
Ci sono fantasisti che vengono impiegati come esterni alti: Di Natale nell’Udinese, Foggia nel Cagliari, Mascara nel Catania, e Giovinco nell’Empoli. Alcune squadre, pur avendo a disposizione elementi creativi, li utilizzano con discontinuità, come Brienza nel Palermo, Cassano nella Sampdoria, Del Nero e Meghni nella Lazio, e Recoba nel Torino. Fiorentina, Genoa e Livorno non hanno il trequartista. Fin qui l’analisi di Totti è giusta e spietata: i fantasisti, rispetto al modello Zidane, sono o troppo avanzati (seconde punte), o troppo decentrati (esterni alti), alla periferia della manovra.
Vorrei ricordare, però, che esistono moduli in grado ancora di restituire al “numero 10” il magistero del fuoriclasse senza catene: il 4-3-1-2, con centrocampo a “rombo”, e il 4-2-3-1 (0 4-3-2-1), cosiddetto “alla francese”. Pensate a Figo, Kakà, Locatelli e Vannucchi, al centro dietro alle punte, quando le loro squadre giocano con 2 attaccanti. Pensate al Parma, con Reginaldo, Gasbarroni e Pisanu dietro a Corradi. Pensate al Torino, con Recoba, Rosina e Di Michele dietro a Ventola. E pensate alla Nazionale, che, in alternativa al 4-3-3, si schiera con il 4-2-3-1. Insomma: se si vuole esaltare il talento, il modo si trova.
Dif- Ospite
Re: NUMERO 10 UNA RAZZA IN ESTINZIONE?
Ma anche negli altri campionati si gioca solo sul lato fisico e si trascura quello tecnico.
Ma forse perchè siamo carenti di fuoriclasse talentuosi che divertono la platea. Quelli che hai nominati, caro Dif, sono solo bravi giocatori e basta.
Ma forse perchè siamo carenti di fuoriclasse talentuosi che divertono la platea. Quelli che hai nominati, caro Dif, sono solo bravi giocatori e basta.
Valfido- Numero di messaggi : 331
Localizzazione : Gaeta
Data d'iscrizione : 28.09.07
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|