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Non solo Moggi: Facchetti, Nucini, Moratti e quella denuncia

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Messaggio  Valfido Ven Dic 21, 2007 2:55 pm

Non solo Moggi: Facchetti, Nucini, Moratti e quella denuncia mai presentata
Wednesday 19 December 2007

Moggi, sempre Moggi, fortissimamente Moggi. Ma anche Moratti e Facchetti. Le nuove intercettazioni depositate dalla procura di Napoli tracciano il quadro del nuovo-vecchio sistema di potere creato o mantenuto in vita dall'ex dg della Juventus. Ancora una volta, Moggi sui giornali è il Male assoluto. Giustamente, verrebbe da dire. Peccato che però sotto molti aspetti anche l'Inter non ci faccia una bella figura. Basta leggere gli estratti dai verbali delle deposizioni di Danilo Nucini e Massimo Moratti di fronte a Francesco Saverio Borrelli, allora capo dell'Ufficio indagini federale, incaricato di indagare sui risvolti calcistici del famoso dossier Ladroni della Telecom.
I fatti. Questo il racconto di Nucini, nel colloquio con Borrelli. "Era il 25 marzo del 2003. Fabiani (Mariano, braccio destro di Moggi, ndr) mi telefona e mi fissa un appuntamento, a Bergamo, di fianco all'hotel Cristallo Palace (...)". L'incontro si risolve con poche parole ("mi dice che se mi dimostro loro amico arbitrerò in serie A") e con la promessa di rivedersi.

Passano sei mesi esatti, e il 25 settembre alle 17.30, Fabiani richiama l'arbitro e fissa un secondo appuntamento. In un luogo più misterioso, stavolta: "All'uscita Greggio dell'autostrada Milano-Torino. Vuole condurmi a incontrare il suo uomo. Salgo sulla sua nuova Ypsilon e lui si dirige al primo centro abitato". Qui Fabiani ferma l'automobile davanti a una tabaccheria, compra una ricarica per un telefonino, poi risale e torna al punto di partenza: all'uscita Greggio. "Di lì, ciascuno sulla propria macchina andiamo verso Torino. A Torino andiamo direttamente all'Hotel Concorde, in via Luigi La Grange. Lì, entriamo direttamente nella stanza 404. Dove pochi minuti dopo arriva Luciano Moggi. Dopo i soliti convenevoli Moggi mi dice: "Adesso ti faccio vedere io". Prende il telefonino e chiama a turno i due designatori (Bergamo e Pairetto, ndr) con i quali sponsorizza il mio utilizzo come arbitro. Poi mi saluta invitandomi ad ascoltare il suo amico Fabiani. Quando Moggi lascia la stanza, Fabiani mi consegna una scheda telefonica e mi invita a comunicare con lui solamente tramite quella. Scendiamo e ricordo che le chiavi della Ypsilon erano state depositate nella casella del direttore, la 303".

Insomma, il solito giochetto andato a buon fine con tanti direttori di gara. Ma qui entra in scena l'Inter. E la vicenda assume contorni più strani. "Sono ripartito da solo per tornare a casa. Ho preavvertito Facchetti che dovevo assolutamente vederlo perché ero arrivato al cuore del problema. Subito dopo aver parlato con Facchetti buttai la scheda anche se della stessa ho annotato il numero". Tra lui e l'ex presidente dell'Inter, aveva spiegato Nucini a Borrelli e D'Andrea, c'era un rapporto ormai consolidato. "Con Facchetti mi vidi nei primi giorni di ottobre, a casa sua, a Cassano D'Adda. E a Facchetti raccontai tutto. (...) Mi disse che tutto andava denunciato. Su questo concordammo anche se le nostre opinioni divergevano sulle modalità della denuncia".

Nucini pensava che uscendo allo scoperto da solo il suo racconto non sarebbe stato credibile. "Facchetti non intendeva scoprirsi, e questo non per mancanza di coraggio personale ma solo perché un suo coinvolgimento avrebbe coinvolto l'Inter in un ginepraio di polemiche che avrebbero finito per danneggiare la società (...)". Così non se ne fece niente. "Discutemmo a lungo... poi le nostre frequentazioni si diradarono fino ad interrompersi".

Moratti. Questa la spiegazione che di quella storia Moratti diede a Borrelli. "Temevo che fosse una trappola. Ricordo che Facchetti mi disse che Nucini gli aveva raccontato di essere stato una volta accompagnato al cospetto di Moggi a Torino dove quest'ultimo gli aveva offerto la disponibilità di un'utenza telefonica cellulare riservata. Ritenni opportuno fare delle verifiche in merito e a tal fine mi rivolsi al Tavaroli (Giuliano ex carabiniere, dirigente della Telecom già indagato nelle inchieste Telecom dalla procura di Milano) che conoscevo quale persona capace che curava la sicurezza per la Pirelli. Intendo precisare che il coinvolgimento di Tavaroli fu da me ritenuto utile per tutelare Facchetti affinché questi non compisse passi falsi nel rapporto con Nucini (...). Non ho mai dato alcun mandato a Tavaroli per redigere un dossier sull'arbitro De Santis né ho mai visto alcun documento in merito. Ho appreso solo dalla lettura dei giornali dell'esistenza del dossier Ladroni e mi sento di escludere che un simile mandato possa essere stato dato da Facchetti". La risultanza di questa generica richiesta di consulenza fu che "che non c'era nulla di rilevante". Per questo Moratti disse a Facchetti di non andare nemmeno in procura: "I fatti erano talmente generici che doveva denunciarli Nucini".

Ricapitolando. Facchetti (e quanto dispiace dover parlare di una persona che purtroppo ci ha lasciato...) intratteneva rapproti stretti con l'arbitro Nucini. Rapporti personali, sia chiaro, e oltre non si può andare, immaginando favori diretti o indiretti di Nucini all'Inter. Ma la frase "ero arrivato al cuore del problema" autorizza a pensare che Facchetti e Nucini parlassero del potere moggiano e juventino, delle sue diramazioni nella classe arbitrale. Come due amici al bar, solo che si trattava del presidente di una squadra di calcio e di uno degli arbitri emergenti della serie A. Non c'era il rapporto finalizzato alla "frode sportiva" che c'era tra De Santis e il resto della Cupola. Ma un personaggio eticamente ineccepibile come Facchetti mai avrebbe dovuto parlare con un arbitro di questioni legate al calcio e soprattutto al mondo arbitrale.

E Moratti... Moratti che chiede a un capo della sicurezza di Pirelli di fare delle indagini private su quanto detto da Nucini, muovendosi ancora una volta fuori dalla giustizia sportiva, che non alza il sopracciglio quando sa che il suo uomo di fiducia intrattiene rapporti con gli arbitri, Moratti che vuole tutelare Facchetti per non alzare il polverone, è lo stesso Moratti che entrava in Consiglio di Lega assicurando a Sensi il suo voto e poi regolarmente si associava alla Juventus e al Milan contro la Roma.

Tutto questo a dar credito a Nucini, che parla di schede telefoniche a Borrelli quando ancora Calciopoli 2, quella appunto sulle schede telefoniche svizzere, non è ancora esplosa. Purtroppo non si può sentire la versione di Facchetti. Si potrebbe sentire quella di Moratti. Ma se fosse: "Dovevamo fare così per proteggerci" sarebbe pericolosamente vicina a quello diceva Moggi sul potere milanista. E a quello che diceva Galliani sul potere juventino. E per la società degli onesti, non sarebbe per niente bello.

Scritto da Paolo Bernacchio
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Messaggio  el rifle Lun Dic 24, 2007 11:17 pm

PERFETTO!!!!questa è una cosa che già si sapeva,e dimostra come l'inter non sapeva più che fare per smascherare moggi e i suoi sporchi traffici,facchetti da persona onesta e di sport aveva detto a nucini di denunciare tutto ma giustamente nucini aveva paura di moggi.volete mettere in tutti i modi in mezzo l'inter,ma vi aggrappate sugli specchi,caro valfido ricordati che sei iscritto in serie a grazie a moggi.forza inter

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Messaggio  Valfido Mar Dic 25, 2007 3:51 pm

el rifle ha scritto:PERFETTO!!!!questa è una cosa che già si sapeva,e dimostra come l'inter non sapeva più che fare per smascherare moggi e i suoi sporchi traffici,facchetti da persona onesta e di sport aveva detto a nucini di denunciare tutto ma giustamente nucini aveva paura di moggi.volete mettere in tutti i modi in mezzo l'inter,ma vi aggrappate sugli specchi,caro valfido ricordati che sei iscritto in serie a grazie a moggi.forza inter

Infatti poichè la Roma non ha mai avuto i soldi per l'iscrizione ai campionati di serie A se li fa prestare una volta da Moggi alias Juventus, e da Moratti vedi Chivu e Dacourt presi a prezzi modici.
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Messaggio  el rifle Gio Dic 27, 2007 7:22 pm

behhhhhh,chivu è stato pagato secondo me troppo,contando che fa sempre mezza stagione

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